
La differenza rispetto al passato è costituita dal numero dei match: la riforma ha ampliato il numero delle partite portandole a 203 (da 137)
Sono attese per domattina le offerte dei gruppi media per i diritti tv e web per il territorio italiano della Uefa Champions League di calcio, stagioni 2024-27. La scadenza per le offerte – la procedura è gestita dall’agenzia svizzera Team Marketing – è fissata per le 10 di domattina e le aspettative dell’Uefa sono per un ammontare totale che, secondo Il Sole 24 Ore, si potrà avvicinare ai 300 milioni annui complessivi.
L’ultima asta per l’Italia, quella relativa al triennio 2021-24, aveva raccolto complessivamente, secondo indiscrezioni, oltre 220 milioni di euro con tre player che si erano spartiti i diritti di trasmissione delle 137 partite annuali della competizione: Sky aveva speso circa 100 milioni per trasmettere 121 partite sulla sua piattaforma, Amazon Prime 80 milioni per avere l’esclusiva assoluta della migliore partita del mercoledì e Mediaset circa 42 milioni per poter mandare in chiaro la miglior partita del martedì (non in esclusiva) e per trasmettere sul web le altre 121 partite.
Questi tre operatori saranno ancora ai nastri di partenza della nuova asta Uefa insieme a Dazn, che in questi anni è diventato lo streaming di riferimento per la Serie A, e alla Rai che punterà alle partite in chiaro.
I pacchetti in vendita, declinabili sulle diverse piattaforme e a pagamento o in chiaro, sono quattro: la finalissima, la prima scelta tra le partite del martedì, la prima scelta tra le partite del mercoledì, tutte le partite mancanti.
La differenza più evidente rispetto al passato è costituita dal numero dei match: la riforma della Champions League, che sarà efficace dall’autunno 2024, ha ampliato il numero delle partite portandole a 203 (da 137) a cui si aggiunge la finale di Supercoppa Europea. Sotto il profilo degli offerenti, Sky non ha più i paletti Antitrust che le impedivano di avere esclusive sul web, mentre, tra gli addetti ai lavori, un fattore di incertezza potrebbe arrivare dalla bufera giudiziaria che ha colpito la Juventus e che, in caso di sanzioni, potrebbe mettere in dubbio la partecipazione del club (sempre presente nelle recenti edizioni) al principale torneo continentale.
Sempre domani, alla stessa ora, dovranno arrivare su tavolo dell’Uefa anche le proposte per la trasmissione delle partite di Europa League e Conference League, tornei di minore richiamo rispetto alla Champions ma che hanno visto protagonisti anche di recente i club italiani. Da capire la posizione di Prime su questo secondo pacchetto, mentre è probabile che le altre quattro media company (Sky, Dazn, Mediaset e Rai) siano in corsa.