Secondo quanto dichiarato da Arera, dall’inizio di aprile il prezzo di riferimento del gas per il cliente vulnerabile è pari a 100,54 centesimi di euro per metro cubo ovvero in calo dello 0,9% rispetto a marzo. Un trend che nasce grazie al calo della componente a copertura dei rischi di approvvigionamento, di quella riguardante la commercializzazione al dettaglio e della componente di trasporto.
Immediato il commento dell’Unione Nazionale Consumatori che, per voce di Marco Vignola, vicepresidente, dichiara «Ottima notizia! Nonostante il rincaro nei mercati all’ingrosso, il prezzo del gas per i vulnerabili scende. Anche se il risparmio è minimo, pari a 11 euro su base annua, è una dimostrazione di come i prezzi regolamentati siamo ancor importanti per tutelare il portafoglio delle famiglie! Resta il rammarico che il ribasso avrebbe potuto essere pari a 133 euro se non fossero stati rimessi a inizio anno gli oneri di sistema e le vecchie aliquote Iva. Senza questi rialzi il gas sarebbe sceso del 12,8%».
Stando ad uno studio dell’Unione Nazionale Consumatori, per il nuovo utente tipo che consuma 1100 metri cubi di gas, il -0,9% significa un calo sulla spesa di meno di 11 euro (10,56 euro) su base annua. Il comunicato dell’Unc continua sottolineando che «La spesa totale nei prossimi dodici mesi (non, quindi, secondo l’anno scorrevole, ma dal 1° aprile 2024 al 31 marzo 2025, nell’ipotesi di prezzi costanti), scende così a 1106 euro, che sommati ai 546 della luce della famiglia tipo, determinano una spesa complessiva pari a 1652 euro».