«Abbiamo ancora molta strada da fare per frenare la significativa crescita dei prezzi vista negli ultimi anni. Spero che le pressioni sui prezzi esplosive viste durante la pandemia di Covid-19 si normalizzino nel corso del prossimo anno». E’ quanto ha detto Raphael Bostic, presidente della Fed di Atlanta, durante una conferenza oggi.
Sebbene l’ampiezza dell’inflazione sia ancora piuttosto alta, ha detto che una riduzione lo aiuterebbe a guadagnare la fiducia necessaria per tagliare i tassi di interesse, sottolineando però che molte delle diverse misure di inflazione che osserva sulla sua dashboard “si stanno muovendo di nuovo nell’intervallo target”. «La mia prospettiva è che, se le cose vanno secondo quanto mi aspetto – l’inflazione rallenta lentamente, il mercato del lavoro si muove lentamente e ordinatamente verso una posizione di minore forza, ma di crescita stabile – alla fine dell’anno, nel quarto trimestre, potremmo effettivamente pensare di essere pronti a ridurre i tassi», ha spiegato.
Ad inizio maggio la Fed ha confermato ancora una volta lo status quo sui tassi d’interesse che sono rimasti nella forbice tra il 5,25%-5,50%, il più alto dal 2001, esattamente come a marzo. La mossa era ampiamente attesa da analisti ed investitori che aspettevano per questo mese che la politica monetaria americana rimanesse inalterata e così è stato. E dalla minute della Fed è emersa preoccupazione per la mancanza di progressi sul calo dell’inflazione.
Ora bisogna attendere il prossimo 12 giugno per conoscere le nuove decisioni.