
Lavoro al centro dell’interesse sia della maggioranza che delle opposizioni ma la Camera non ha approvato la risoluzione di maggioranza sullo scostamento di bilancio
Il Consiglio dei ministri convocato alle 18.30, su proposta del Ministro dell’economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti, ha deciso di approvare una nuova Relazione al Parlamento che però conferma i saldi di finanza pubblica già riportati dal Def 2023. Intanto Giorgia Meloni ha convocato i sindacati per domenica sera.
Con 195 voti a favore, 105 astensioni e 19 voti contrari l’Aula della Camera aveva respinto nel pomeriggio la risoluzione di maggioranza sullo scostamento di bilancio. Per l’approvazione occorrevano almeno 201 voti a favore. Lo scostamento di bilancio, o per meglio dire la sua mancata approvazione, porta a cancellare le iniziative previste per il taglio del cuneo fiscale e alla convocazione di un nuovo Consiglio dei Ministri che, come detto, ha deciso di confermare i precedenti capitoli di spesa.
Nel frattempo il ramo del Senato aveva dato il suo ok con 110 voti favorevoli, 59 contrari e 4 astensioni la risoluzione sul Documento di economia e finanza proposta dai gruppi di maggioranza. Ok anche per la risoluzione sullo scostamento di bilancio con 115 sì, 29 no e 29 astenuti.
Le modifiche apportate al testo del Def arrivato in Parlamento, tra le altre cose, denotavano l’intenzione, da parte del governo di valutare investimenti nel sistema di istruzione. In particolare, secondo quanto si legge «valutare l’opportunità di destinare eventuali spazi di bilancio anche per investimenti nel sistema nazionale di istruzione (scuole pubbliche e paritarie) e formazione».
Ma non solo, tra le indicazioni, anche l’aumento delle pensioni minime («valutare nell’ambito degli eventuali spazi di bilancio che si renderanno disponibili per la prossima manovra di bilancio un intervento in materia di innalzamento delle pensioni minime»). A questo si aggiungano le strategie per il sostegno alla natalità attraverso azioni sistemiche. In questo caso nel testo è possibile leggere che l’intenzione è quella di proteggere «la maternità, potenziando i servizi territoriali destinati alla cura dei bambini, in particolare quelli educativi, promuovendo iniziative di conciliazione dei tempi famiglia-lavoro e agevolando le famiglie con figli sotto il profilo della fiscalità, al fine di invertire progressivamente la tendenza del calo delle nascite, anche al fine di garantire la tenuta del sistema pensionistico e la sostenibilità del debito pubblico», Infine, anche il taglio progressivo del cuneo fiscale.
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